Prima di entrare negli spazi per la radiografia, il paziente deve rimuovere tutti gli oggetti metallici come orecchini, collane, piercing al naso o alla lingua e qualsiasi altro tipo di gioiello, oltre a togliere eventuali protesi mobili.
La rimozione di questi elementi è indispensabile perché le parti metalliche possono creare artefatti sull’immagine, rendendo più difficile o addirittura impossibile una diagnosi accurata.
Successivamente, al paziente viene messo un grembiule piombato per la protezione dalle radiazioni e lo si posiziona correttamente di fronte all’apparecchio, in modo da ottenere la migliore qualità possibile della radiografia panoramica.
L’intero esame dura circa 20 secondi.
Durante la radiografia, il paziente si trova in una stanza appositamente isolata e protetta con schermature in piombo, mentre l’apparecchio ruota attorno alla testa per ottenere un’immagine completa dei denti, delle mascelle e delle strutture circostanti.
È fondamentale rimanere fermi e immobili per tutta la durata dell’esame.
Subito dopo l’esame, l’immagine viene elaborata e inviata al paziente tramite Viber/WhatsApp o e-mail.
In questo modo si garantisce un accesso rapido e semplice ai dati necessari per ulteriori analisi odontoiatriche e per la pianificazione della terapia.
In caso di smarrimento dell’immagine, è sempre possibile richiederne nuovamente l’invio.
Si consiglia di eseguire un’ortopantomografia almeno una volta l’anno, poiché il ritmo di vita frenetico e lo stress quotidiano possono influire negativamente sulla salute orale.
Nel giro di soli dodici mesi possono verificarsi cambiamenti significativi che, senza un esame radiografico, spesso passano inosservati; una diagnosi tempestiva permette invece di prevenire problemi di salute più gravi.
I benefici più importanti di questo esame sono la possibilità di rilevare precocemente carie, cisti, infezioni, problemi alle radici dentali e condizioni dell’osso, consentendo così una pianificazione tempestiva della terapia.
Se l’odontoiatra nota alterazioni non del tutto chiare sull’ortopantomografia, può consigliare un esame 3D CBCT della mascella, che fornisce una rappresentazione tridimensionale di denti e strutture circostanti con un livello di precisione ancora maggiore.
Il CBCT è particolarmente utile nei casi complessi, come la pianificazione di interventi implantologici, la valutazione dei rapporti anatomici o la diagnosi di alterazioni patologiche non ben definite.
L’ortopantomografia (radiografia panoramica) e il CBCT (Cone Beam Computed Tomography) sono due metodi diagnostici ben distinti in odontoiatria. Pur avendo entrambe lo scopo di mostrare le strutture delle arcate dentarie, differiscono in modo significativo sia per la tecnologia di acquisizione sia per la quantità e il tipo di informazioni che forniscono.
L’ortopantomografia o ortopanoramica è un’immagine bidimensionale che rappresenta in un’unica proiezione mascelle, denti, articolazioni e strutture circostanti. Viene utilizzata soprattutto come primo passo nella diagnosi, perché è rapida, semplice e comporta un’esposizione a radiazioni molto bassa. Fornisce una panoramica dello stato generale: permette di individuare carie in zone difficili da raggiungere, valutare lo stato dell’osso, la posizione dei denti del giudizio, eventuali alterazioni a livello delle radici, cisti o altre lesioni più estese.
D’altra parte il CBCT produce un’immagine tridimensionale che consente di osservare con grande precisione ossa, denti, radici, nervi e strutture circostanti da più angolazioni. È insostituibile quando serve una diagnosi approfondita: pianificazione di impianti, valutazione della densità ossea, terapia endodontica (per esempio l’individuazione di canali aggiuntivi), analisi della posizione di denti inclusi, localizzazione esatta di fratture o comprensione dei rapporti tra denti, seni mascellari e nervo mandibolare. Pur utilizzando una dose di radiazioni superiore rispetto all’ortopantomografia, il CBCT ne impiega comunque molto meno rispetto a un tradizionale esame TAC, e viene eseguito solo quando strettamente necessario.
In sintesi, l’ortopantomografia è come uno sguardo da lontano, sufficiente per un quadro generale, mentre il CBCT equivale all’entrata all’interno delle strutture per osservarle strato per strato. Entrambi gli esami hanno un ruolo preciso e un odontoiatra competente saprà consigliare quale eseguire e quando, tenendo sempre conto della sicurezza e delle reali esigenze del paziente.
Per eseguire un’ortopantomografia non è sempre necessaria un’impegnativa, ma deve esserci sempre la raccomandazione di un odontoiatra o di un medico che ne ritenga l’esame giustificato e necessario, anche quando viene effettuato in una struttura privata.
Se si accede tramite il Servizio sanitario nazionale (SSN) - ad esempio in un ambulatorio pubblico o in ospedale - l’impegnativa è obbligatoria. Viene rilasciata dal proprio odontoiatra di fiducia e l’esame è a carico del SSN. In assenza di impegnativa, il costo dell’esame è a carico del paziente.
Anche in una struttura privata, dove formalmente l’impegnativa non è richiesta, l’esame non dovrebbe essere eseguito senza la prescrizione medica. Si tratta infatti di un esame diagnostico che utilizza radiazioni e deve avere una motivazione clinica chiara. Sottoporsi all’esame di propria iniziativa, senza una valutazione professionale e un’indicazione precisa, non è conforme a una pratica medica responsabile.
L’ortopantomografia mostra denti, mascelle e strutture circostanti nella loro interezza, ed è spesso richiesta dal odontoiatra per valutare lo stato del cavo orale prima di una terapia - ad esempio prima di un intervento, per una valutazione ortodontica, per una terapia endodontica o in presenza di dolore e infiammazioni. Se non si dispone già di un’immagine aggiornata, l’odontoiatra fornirà una chiara indicazione su dove e in quale tempistica eseguire l’esame.
In definitiva, l’ortopantomografia non è una questione burocratica, ma una decisione clinica che deve basarsi su una valutazione professionale e sulla tutela della salute del paziente.