Il rispetto dei principi fondamentali della cura canalare - dalla scelta degli strumenti per la sagomatura dei canali, allo studio dell’andamento delle radici dentali - rappresenta il requisito più importante per una ricostruzione post-endodontica di successo.
L’infiammazione dentale, o pulpite, si verifica quando i batteri penetrano in profondità nel dente causando un’infezione del nervo. L’ascesso dentale, invece, si sviluppa quando l’infezione progredisce e si forma una sacca di pus alla radice, provocando dolore intenso e gonfiore.
L’infiammazione della radice è spesso accompagnata da mal di denti, che compare quando i batteri raggiungono l’interno del dente, ossia la polpa dentale.L’ascesso dentale è una condizione seria che richiede una visita urgente dal odontoiatra. Nella maggior parte dei casi è causato da una carie profonda che penetra all’interno del dente, permettendo ai batteri di provocare un’infezione all’apice della radice.
Oltre alla carie, anche fratture o lesioni dentali possono aprire la via ai batteri, portando alla formazione di pus.
Le malattie gengivali, come la parodontite, rappresentano un’altra causa frequente: le tasche parodontali che si formano a seguito dell’infiammazione diventano un ambiente ideale per l’accumulo di batteri.
Lavori protesici mal realizzati, come corone dentali, o otturazioni eseguite in modo non corretto, possono creare spazi in cui i batteri penetrano facilmente, causando infezioni.
Inoltre, un’infezione può insorgere anche dopo una terapia endodontica, se questa viene eseguita troppo tardi. Granulomi e cisti dentali si sviluppano invece come conseguenza di un’infezione di lunga durata.
I sintomi tipici includono dolore, gonfiore gengivale e presenza di pus.
Un intervento tempestivo è fondamentale per prevenire ulteriori complicazioni e la diffusione dell’infezione.
La durata di un’infiammazione dentale dipende dalla sua gravità e dallo stadio in cui si trova. Un’infiammazione lieve può attenuarsi in pochi giorni con una terapia adeguata, mentre un’infezione non trattata può persistere per settimane e causare complicazioni come l’ascesso o la cancrena dentale.
È importante rivolgersi al odontoiatra il prima possibile. Prima di iniziare la cura del dente, è necessario eseguire una panoramica dentale (ortopantomografia) e, in alcuni casi, anche una TAC dentale.
L’infiammazione del dente del giudizio indica nella maggior parte dei casi un’infiammazione della gengiva che lo circonda, soprattutto quando il dente non è completamente erotto; questa condizione è chiamata pericoronite. Si verifica quando il dente del giudizio perfora solo parzialmente la gengiva e lo spazio tra la corona dentale e il tessuto circostante diventa un ambiente ideale per l’accumulo di batteri, residui di cibo e placca.
I sintomi più comuni sono:
Quando il dente del giudizio è parzialmente erotto, spesso si forma una sorta di “tasca” sotto la gengiva, un luogo ideale per lo sviluppo di un’infezione batterica. Questa può diffondersi localmente o interessare le strutture vicine, come i muscoli masticatori o i linfonodi.
In tali situazioni è importante intervenire tempestivamente. Un sollievo momentaneo può essere dato da sciacqui con antisettico o da una terapia antibiotica (in presenza di forte infiammazione o pus), ma nella maggior parte dei casi, soprattutto se i sintomi si ripetono o non c’è spazio sufficiente per un’eruzione corretta, è consigliabile valutare l’estrazione del dente del giudizio.
Se sospettate di un’infiammazione del dente del giudizio, non aspettate: un intervento precoce è fondamentale per evitare complicazioni più serie.